Music Paper

Il 2023 sarà ricordato come l’anno del barocco napoletano al Teatro alla Scala di Milano. Prima il successo de Li zite ‘ngalera di Leonardo Vinci con la direzione di Andrea Marcon e la regia di Leo Muscato, poi il concerto di beneficienza per l’associazione Ronald McDonald con musiche di Vinci, Durante e Pergolesi, con la voce di Maria Grazia Schiavo e il coro Ghislieri diretto da Giulio Prandi. Adesso è il turno di un concerto straordinario (letteralmente): mercoledì 14 giugno verrà infatti presentato per la prima volta un capolavoro di Nicola Antonio PorporaCarlo il Calvo.

L’opera, su anonimo libretto tratto da L’innocenza giustificata di Francesco Silvani del 1698, ha conosciuto la sua prima rappresentazione al Teatro delle Dame di Roma nella primavera del 1738. Per l’appuntamento scaligero è ora chiamata a calcare il palcoscenico una pléiade di artisti eccellenti. Il soprano Julia Lezhneva nel ruolo di Gildippe, reduce di un Polifemo a Wiesbaden e attesa nel Flavio di Händel a Bayreuth; il controtenore Franco Fagioli (foto in alto) nel ruolo di Adalgiso, che torna alla Scala dopo il successo del suo Andronico nel Tamerlano del 2017; il controtenore Max Emanuel Cencic (foto cover) nel ruolo di Lottario; il soprano Suzanne Jerosme (Giuditta), il controtenore Dennis Orellana (Berardo), il mezzosoprano Ambroisine Bré (Edvige), il tenore Stefan Sbonnik (Asprando).

La produzione, in forma di concerto, sarà affidata al direttore greco George Petrou e al suo ensemble Armonia Atenea (foto in alto), che nel 2020 avevano portato l’opera nella magnifica sala del Markgräfliches Opernhaus di Bayreuth, in un allestimento firmato dallo stesso Cencic, che alla celebrata carriera di controtenore affianca quella di regista (ricordiamo il Polifemo di Händel al Festival di Salisburgo nel 2019 e l’Alessandro nell’Indie di Vinci al Festival dell’Opera Barocca di Bayreuth nel 2022).

L’enorme successo dell’opera, definita da Forum Opera come «migliore produzione dell’anno», ha portato anche all’incisione di un disco prodotto nel 2022 da Parnassus Arts Productions.

La trama, molto articolata, si apre con la morte di Ludovico il Pio, re dei franchi e imperatore dell’Impero carolingio. Dopo che la Dieta di Worms aveva concesso una separazione dei territori tra i figli eredi, Lotario (Lottario nel libretto), primogenito di Ludovico ed Ermengarda, cerca di usurpare il trono al piccolo Carlo (nell’opera personaggio muto), figlio di secondo letto dell’imperatore e Giuditta. Secondo Asprando, confidente di Lottario, il vero padre di Carlo non sarebbe Ludovico ma Berardo, valletto di Giuditta.

Quest’ultima spera di riconciliare i rami della famiglia facendo sposare sua figlia di primo letto Gildippe con Adalgiso, figlio di Lottario e ordina all’altra sua figlia Edvige di sposare Berardo. Dopo aver accusato Giuditta di adulterio, Lottario abolisce le promesse nozze del figlio Adalgiso.

Agli albori dello scontro armato Giuditta, per proteggere il figlio Carlo, lo traveste da pastorello e lo affida incautamente ad Asprando, che a sua volta lo consegna nelle mani di Lottario. Sarà il figlio di questo, Adalgiso, a impedire che Carlo venga gettato nel Reno dal padre, salvandolo. Dopo la vittoria della fazione di Giuditta e Berardo, lo sconfitto Lottario si dichiara disposto a riconsegnare Carlo, ma vuole incontrare Giuditta da solo.

All’incontro Lottario minaccia di morte Carlo con un pugnale se Giuditta non si dichiarerà pubblicamente adultera, ma Adalgiso, nascosto nella stanza, salva ancora Carlo facendo arrestare Lottario che, pentito, viene successivamente perdonato. Per il coraggio e l’onestà di Adalgiso, Giuditta gli promette la mano di Gildippe e lo incorona imperatore del Sacro Romano Impero, ricordando a Carlo di non dimenticarsi di chi l’ha salvato per ben due volte.

Nicola Antonio Porpora (Napoli, 1686 – 1768) fu uno dei più celebri e prolifici compositori della scuola napoletana, osannato e richiestissimo in tutta Europa. Lavorò a Napoli, Roma, Londra, Venezia e Vienna, dove oltre a donarci più di una cinquantina di melodrammi immortali fu anche maestro di canto e composizione. Tra i suoi allievi spiccano i castrati Farinelli e Caffarelli, nonché un giovane Haydn.

Rispetto alle composizioni tedesche di Händel o Hasse, la musica di Porpora è caratterizzata da grande leggerezza, cantabilità e semplicità armonica. Tuttavia, ciò che sorprende è sicuramente l’estremo virtuosismo vocale, mai superfluo ma sempre portatore di una grande carica drammatica, perfetto per le voci delle grandi star evirate del Settecento.

Il Teatro alla Scala porta dunque avanti il suo progetto di riscoperta del grande patrimonio operistico barocco. Dal Trionfo del Tempo e del Disinganno al trittico monteverdiano, dal Giulio Cesare in Egitto La Calisto, il tempio della lirica milanese si conferma istituzione musicale all’avanguardia, in grado di abbracciare ogni stile e repertorio, attraverso le voci e gli studi dei massimi esperti internazionali.

Non possiamo che aspettarci una produzione esaltante, con voci capaci e virtuose, perfette per un’opera come il Carlo il Calvo che richiede grande agilità e sensibilità affettiva.